Il vecchio Coperto (o Coperchio) indica il posto dove si racconta che San Miro salutò la popolazione canzese prima di partire per l’alto Lago di Como.
Anticamente, prima del nuovo dipinto, ve n’era uno di antica fattura realizzato su lastra di rame che descriveva il momento in cui San Miro chiese ai canzesi quale dono volessero da Lui prima di abbandonare per sempre il borgo.
La storia popolare dice che fu la voce di un bambino ad emergere tra la folla e chiedere al santo il dono dell’acqua. Il nuovo dipinto, realizzato nel 1981 dal pittore canzese Walter Cremonini, ben raffigura questo momento: sulla sinistra l’immagine del bambino in braccio alla mamma intento a chiedere al Santo l’acqua necessaria al popolo canzese, al centro l’imponente maestosa figura di San Miro nella veste di frate francescano che sembra rispondere alla richiesta della voce dell’innocenza.
A corona di questo singolare avvenimento vi sono le coppie di famiglie che, sulla destra, partecipano meravigliate a questo importante evento.
La falda del tetto che ricopre il dipinto ricorda come il Coperto fosse, anticamente, uno spazio di riunione della comunità: nelle mappe del catasto Teresiano è riportato come portico sorretto da due pilastri.