FILANDA SALVATORE FIUME

11 – Filanda Salvatore Fiume

Alla fine del Settecento si contavano a Canzo ben nove filande, che davano lavoro a duecento persone: Canzo era secondo solo al Lecchese. Verso la metà dell’Ottocento quella di Carlo Verza annoverava 1300 dipendenti.

Su modello dei Crespi a Canonica d’Adda ed altri, il Verza volle costruire una società operaia isolata dal resto del territorio, dipendente soltanto dalla volontà del padrone, anche attraverso un’istruzione giornaliera mirata.

Lo stabile della filanda Verza, cento e più anni dopo, sarebbe stato in parte acquistato da Salvatore Fiume, uno dei massimi pittori italiani del novecento; l’artista si stabilì a Canzo nel 1946 adattando a studio parte dell’ala sud della vecchia filanda, che dal 1952 divenne anche la sua residenza.

La famiglia Conti-Valsecchi, proprietaria dell’altra metà dello stabile, continuò l’antico utilizzo dell’acqua motrice con la costruzione di una piccola turbina, e conservò e restaurò l’intero edificio.

Oggi i due cortili della filanda si sono trasformati in tre cortili abitati.

Particolarmente visibile l’antica ciminiera in mattoni.